AIR MAX DAY IN PURO STILE DANIEL CLARKE

daniel clarke


Per celebrare l'Air Max Day, la festa che ogni 26 marzo ricorda il lancio delle prime Air Max e la loro evoluzione tecnologica e come elemento di cultura di massa, questa volta ci siamo recati in Sud Africa per avvicinarci all'opera di Daniel Clarke. Un illustratore che usa le forme e i colori della moda, delle strade o della danza come strumento di espressione. Oggi scopriamo qualcosa di più su Daniel come anteprima delle sorprese che ci sta preparando per l'Air Max Day.  

Partiamo dall’inizio, come sei diventato illustratore?

Dopo il liceo iniziai a dipingere a olio e a cercare di entrare nel mondo delle belle arti. In Sudafrica a quel tempo mancava un'industria dell'arte o dell'illustrazione, e a malapena ne conoscevo l'esistenza. Dopo aver visto i contenuti speciali dei DVD del Signore degli Anelli mi resi conto che c'era un'intera industria di abili artisti che lavorava per rendere questi fantastici mondi una realtà. Quindi comprai una tavoletta da disegno e mi ritiari dal mondo per qualche anno per lavorare sulle mie capacità di disegno e di pittura. Ho iniziato a lavorare in uno studio di animazione locale intorno al 2009 e sono nel settore da allora.

Le tue illustrazioni a volte funzionano da sole, altre volte accompagnano il testo; inoltre hai lavorato in film d'animazione. In quale ruolo ti inserisci meglio?

Per me è lo stesso. Quando creo un'immagine, è davvero utile conoscere lo scopo dell'illustrazione. Questo vale per il fumetto, l'illustrazione o il design in animazione. Naturalmente, ognuno ha le proprie esigenze particolari, ma in definitiva si tratta di creare immagini convincenti che trasmettono la propria idea o il proprio sentimento.

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Ritieni che lavorare dal Sud Africa offra una visione diversa del suo lavoro?

Lo spero! Certo, come ogni altro piccolo paese in via di sviluppo, siamo molto influenzati dall'arte che arriva da luoghi come gli Stati Uniti o il Giappone, ma vedo sempre più artisti locali trovare il proprio modo di dire le cose, e mi rendo conto che può essere eccitante, sia per loro che per il crescente pubblico globale, attingere da fonti a loro molto più vicine e uniche.

Come inizia il tuo processo creativo?  

Non ho un approccio particolare. Dipende davvero da quello che sto cercando di ottenere. Ma come principio generale, cerco di non essere troppo scrupoloso quando inizio un progetto. Bisogna sviluppare un certo livello di energia per andare avanti e penso che il modo migliore per farlo sia quello di tuffarsi il più velocemente possibile. Questo non significa che non si debba avere un'idea chiara di ciò che si sta cercando di risolvere, ma molto probabilmente si dovrà improvvisare per poter trovare qualcosa a cui reagire.

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Nelle tue illustrazioni si rispecchiano le tendenze del momento, nello stile dei fotografi di strada. Sono i suoi riferimenti?

Non penso a quei capi in termini di moda o di tendenze. Quello che cerco davvero sono riferimenti che abbiano qualcosa di graficamente interessante. Cerco forme, texture, pose, ecc. che si armonizzano e con cui posso giocare per produrre un'immagine divertente. Anche se dopo averne fatte così tante, credo che la mia sensibilità per la moda sia sempre più acuta. 

La tua ultima collaborazione con SVD riguarda illustrazioni in occasione dell'Air Max Day. Conosci bene l’Air Max? Qual è la tua preferita?

Temo di non aver mai avuto un paio di Nike, figuriamoci Air Max, ahah! Quando ero piccolo, i miei genitori non potevano permettersele e ora, da adulto, non ho mai potuto comprarne. Forse lo farò dopo aver fatto questa illustrazione!

Abbiamo capito l'antifona, Daniel. Tu vuoi un paio di Air Max e noi abbiamo proprio quelle che fanno al caso tuo. 


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